Taufererbahn screenshots

Avevo già preparato la raccolta delle carte de visite per il Semplicemente Fotografare Live 2022 quando mi sono trovato davanti una bicicletta sovrastata da uno dei pannelli che ricordano la ferrovia Brunico-Campo Tures (Nuova pagina), costruita nel 1909 e dismessa nel 1957.

La foto in sè non è nulla di speciale, ma è di estrema importanza per la mostra che stavo allestendo: se dodici anni prima non avessi visto quei tabelloni oggi molto probabilmente quella mostra non esisterebbe.
L'intera storia è riportata nell'introduzione alla mostra «bicingiro» nella sezione dedicata del sito.

Se non sapete cosa siano le carte de visite fotografiche, potete leggerlo nell'articolo linkato; da lì apprenderete che queste piccole card hanno due lati egualmente importanti: nella fattispecie a me occorreva il dorso per la foto di Campo Tures.
Quasi tutte le altre località erano identificate dai cartelli nelle stazioni ferrovarie, almeno dove questo era possibile.

A Campo Tures la stazione è sparita da 70 anni, quindi bisognava ricorrere a soluzioni alternative: perchè non sfruttare la ricostruzione virtuale che a tutto questo aveva dato inizio?
Ricarico il simulatore, non quello originale, ma uno nuovo al quale in piccolissima parte anch'io ho contributo allo sviluppo, ed imposto il set fotografico a Campo Tures.

Eh già, il "set fotografico": durante la realizzazione dello scenario io ed miei figli abbiamo catturato molti screenshot che pubblicavamo in un forum dedicato.
Ed era un gioco andare a prendere le situazioni più diverse, anche dove il treno difficilmente si vedeva.

In effetti la tecnica era la stessa di una ripresa fotografica: la ricerca dell'inquadratura muovendosi attorno alla scena, avvicinandosi e allontanandosi, ed attendere il momento giusto per lo scatto.

Ma il risultato di questi scatti possiamo chiamarlo "fotografia"?

Non è certamente una fotografia nel senso etimologico del termine: non stiamo scrivendo utilizzando una luce.

Ma non possiamo nemmeno definirlo un disegno o una pittura: questi hanno una procedura di realizzazione additiva, ovvero partiamo da un foglio bianco ed aggiungiamo elementi.

Noi invece abbiamo utilizzato una tecnica sottrattiva tipica della fotografia: dalla scena abbiamo ricavato una porzione di spazio (inquadratura) e di tempo (istante di scatto).

E poi non è detto che tutto questa venga riprodotto con metodi fotografici: nella storia dove parlo dei frattali mostro le immagini catturate dai files, ma negli anni '90 per averne delle copie su carta fotografavo lo schermo.

Allora quei negativi, rappresentanti cose assolutamente intangibili (sono il risultato di formule matematiche nel campo dei numeri immaginari), stampati su carta fotosensibile, sono da considerarsi fotografie a tutti gli effetti perchè prodotte con metodi fotografici nel senso stretto del termine?

La questione si fa sempre più controversa, potremmo discuterne a lungo senza arrivare ad alcuna conclusione, ma sinceramente non me ne importa più di tanto.

Qualcuno adotta la definizione di "Arte Visuale" che a questo punto salva capra e cavoli slegandosi dalla tecnica utilizzata.
E così anche la parte software dello scenario diventa arte costruita con una tecnica di tipo "pittorico" aggiungendo elementi alla tela bianca.

Per costruire tali scenari infatti si parte dalla cosidetta "distesa siberiana" alla quale si aggiungono i rilievi (utilizzando dati satellitari (Nuova pagina)) e via via tutti gli altri oggetti, modellati con appositi programmi e texturizzati con disegni o fotografie.

Avrete notato che la ricostruzione è molto di fantasia, con elementi assolutamente improbabili nella realtà: in effetti è nato tutto come un gioco da fare assieme ai miei figli, allora studenti alla scuola elementare.

Quello rappresentato sopra ad esempio era l'hotel dove soggiornavamo (che nella realtà è situato in un punto in cui il treno non potrebbe proprio passare).

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirci nella visita al nostro lunapark virtuale attraverso queste fotografie (oops. opere visuali) di tre bambini (il terzo sono io) che giocavano con i trenini.
E se volete provarla anche voi potete scaricarla dal sito dedicato alla Taufererbahn (Nuova pagina)