Le automobili, un viaggio lungo 30 anni
Questa 500 scura (credo fosse blu) è una fotografia alla quale sono molto legato (ed il fatto che si ripresenti spesso in questa sezione lo testimonia).
Scattata in una fredda domenica mattina di fine novembre a Casteldelci, un paesino dell'alta Valmarecchia, durante una "due-giorni" con alcuni ragazzi, è una evidente riscrittura di una celebre foto di Gianni Berengo Gardin.
In quella occasione c'era un'altra 500, quella di Maria Grazia, detta MG.
Che sfrecciava per il minuscolo paese.
Un vero mito quello della 500 celestina, come in questa memorabile parata di carnevale.
Scrivo queste note a novembre 2020, si sono appena spente le polemiche su alcune foto realizzate da Letizia Battaglia per Lamborghini (Nuova pagina).
Tra l'altro nella serie di Casteldelci c'era anche questa, che sembra copiata, ma è di 21 anni prima.
Sul gruppo Facebook Semplicemente Fotografare (Nuova pagina) si inizia a pubblicare scherzosamente foto di automobili nelle situazioni più strane.
Anch'io mi unisco al gioco con questa Fiat 128 fotografata pochi giorni prima accanto alla stazione di S.Cassiano, una frazione di Brisighella.
Cercando nel mio archivio altre fotografie, che nulla avevano a che fare con le auto, ritrovo questa:
Estate 2019, Pieve di Cadore, assieme alla mia famiglia trovo questa 500 parcheggiata contro il lago.
Sono passati 30 anni dalla foto di Casteldelci, la macchina mantiene solo il nome dell'altra, questa è azzurrina come quella della MG.
La prima foto era stata scattata con la vecchia Pentax ME su un rullino di TMax 400 amorevolmente sviluppato con i chimici e la tank di mio padre deceduto alcune settimane prima, e poi stampata con il suo mastodontico IFF Eurogon.
La seconda è full digital ripresa con una Lumix LX100, "sviluppata" con Raw Therapee sul portatile e mai stampata su carta.
Come è cambiato in questi 30 anni il mio modo di fotografare?
Provo a raccogliere un po' di foto relative all'argomento automobili e stupito ne trovo parecchie, altre mi vengono in mente, ma magari vanno scansionate.
La più vecchia che trovo è questa, siamo al Passo Falzarego, vicino a Cortina d'Ampezzo nel settembre del 1982.
Pentax K2, 50mm, negativa Kodacolor
E' il periodo dei "campi-scuola" con i ragazzi delle superiori, per esigenze tecniche (le foto venivano proiettate per tutti con un accompagnamento di una storia comica totalmente inventata) sono scattate in Ektachrome. Per praticità sulla Pentax ME c'è fisso un 35mm con messa a fuoco sull'iperfocale.
Il periodo si chiude con il campo di Mareson (in Val di Zoldo)
Siccome quell'anno avevo anche la mia automobile ho portato un po' più attrezzatura, tra cui la Pentax 645 caricata con la TMax, che ovviamente non portavo durante le escursioni.
Qualche anno dopo, un amico, mi chiede di accompagnarlo a Imola a vedere un GP di Formula 1, per il quale aveva due biglietti omaggio per la curva Tosa.
Ormai abituato alle diapositive carico una Ektachrome 400 e monto lo zoom 80-200: l'obiettivo più lungo che avevo.
Non sono mai stato un fan delle lunghe focali, ho sempre prediletto i grandangoli.
Durante la gara ci fu anche un acquazzone e qualcuno andò un po' lungo: prima la Lotus e poi la Ferrari.
Le due Minardi invece continuavano imperterrite.
L'anno successivo eravamo posizionati alla Rivazza
Mi ero comperato anche un economico duplicatore di focale (sai che meraviglia accoppiato ad uno zoom)
L'ho usato solo dopo molti anni per fotografare un'eclissi di Luna, montato su una Pentax Kx digitale.
Comunque anche quella volta utilizzai più spesso focali molto minori.
E mi concentrai più sul pubblico che sulle macchine.
Poi arrivò il periodo dei matrimoni, dove naturalmente non mancavano macchine addobbate.
Nonostante tanti avrebbero voluto fossi il loro fotografo ufficiale, io ho sempre evitato e mi occupavo di altro genere di fotografia.
Questo fatto di sapere cose che altri non dovevano sapere mi permetteva di essere nel posto giusto al momento giusto.
E di riuscire a fare foto che il fotografo ufficiale, rimasto bloccato all'interno della chiesa, si perdeva.
L'insistenza di una amica, titolare di una boutique, mi portò a realizzargli alcune foto alle sfilate dove presentava i suoi abiti.
Ero tranquillo perchè avevo le spalle coperte da un fotografo ufficiale, del quale però la mia amica si fidava poco.
La signora che gestiva le modelle, dopo aver visto le foto, iniziò a dire che era difficile trovare un fotografo...
Le dissi chiaramente che non ero interessato.
Gli impegni lavorativi, meno occasioni di incontro con gli amici, mi portano a fotografare sempre meno.
Praticamente facevo solo foto ricordo dei viaggi, con la Pentax ME e il 35mm.
Avevo anche smatellato la camera oscura di mio padre, tanto non avevo più il tempo per utilizzarla. Usavo solo negative colore che ovviamente trattava il laboratorio.
Poi arrivarono i figli e diventava tassativo catturare ogni novità.
Diventava sempre più difficile trovare le pellicole e soprattutto un laboratorio che producesse dei risultati decenti: acquistai un Pentax Kx così potevo riutilizzare gli obiettivi che avevo ereditato.
Ovviamente il nuovo "giocattolo" interessò anche i piccoli: Francesco a 4 anni scattò le sue prime foto con la reflex, e lo fece molto bene.
Il mondo della fotografia digitale era tutto da scoprire e quindi iniziai a girare con la fotocamera ed a scattare in tutte le condizioni.
Di giorno.
E di notte.
Alle volte vedevo cose interessanti e pur non avendo con me la fotocamera avevo sempre il telefono, anch'esso in grado di catturare fotografie.
La reflex era ingombrante, quel "clac" la rendeva poco discreta e quindi passai ad una Lumix LX100 alias Leica D.
Gabriele colse l'occasione per impadronirsi della Kx.
Con il digitale emergeva un nuovo problema: come ottenere un bianconero decente?
Quando fotografavo ancora con la Kodak Instamatic proposi a mio padre di stampare un mio negativo a colori sulla carta bianconero: "Viene una schifezza", sentenziò.
Tentando le prime conversioni da digitale mi venne in mente la sua affermazione: aveva ragione.
Solo dopo essermi ampiamente documentato, fatto innumerevoli prove, sono riuscito a capire come fare.
E qualche volta mi sono lanciato anche in effetti speciali.
Stavamo parlando di automobili e dal punto di vista fotografico la mia preferita è la Fiat 500.
Che si trova "rielaborata" nei modi più fantasiosi.
Poi passando per strada vedi certe opere e non le fotografi?
Altre volte si scovano auto in posti impensabili.
Infine la compagna di avventure della nostra famiglia.
Che ci porta a scoprire le tante bellezze della nostra Italia.