Dozza, il paese dei murales
Da tempo mi incuriosiva il borgo di Dozza, con i suoi famosi murales; ma non avevo mai avuto occasione di andarci.
L'occasione l'ha fornita il Semplicemente Fotografare Live 2021 e la possibilità di partecipare alla collettiva «La finestra sul cortile».
La mostra si teneva all'interno della rocca, in apposite sale definite "pinacoteca", dove, tra l'altro, sono raccolte le opere “strappate” dai muri per esigenze conservative e gli oltre duecento bozzetti legati alle opere murali, parte integrante del Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.
Tutto il paese è in effetti una grande galleria d'arte.
Questi murales vengono realizzati in occasione della «Biennale del Muro Dipinto», nata nel 1960 e che ogni due anni porta in questo borgo tanti artisti che creano le loro opere.
Dal 1960 ad oggi sono stati circa 200 gli artisti che hanno partecipato alla Biennale, sperimentando la loro arte sui muri esterni delle case del borgo.
Ce ne sono in ogni angolo, di ogni dimensione e soggetto.
Le opere d'arte risultano strettamente e intimamente legate al luogo per il quale sono state pensate.
E alla fine finiscono per inglobare quello che li circonda.
Infatti la principale caratteristica, conservata nel tempo, risiede nel fatto che gli artisti dipingono a diretto contatto con il pubblico e in relazione con il contesto urbano.
E credo che ci sia una "lotta" perchè il proprio muro di casa sia dipinto da un grande artista.
Quindi il borgo si è trasformato in un vero e proprio museo d'arte a cielo aperto, sempre disponibile alla visita, senza orari di apertura o biglietti d’ingresso.