Capitolo 1

Scelta del computer

CORSO DI DOS

Oggigiorno, dovunque ci troviamo, fa bella mostra di sè un computer: tutti dicono che è uno strumento utilissimo, che risolve qualsiasi problema velocemente e con precisione.

Sentendo questi elogi molti si sono convinti ad acquistarlo, ma una volta aperta la scatola e collegata la spina si sono trovati davanti a insormontabili difficoltà in quanto nessuno si è preoccupato di spiegare loro come fare per utilizzarlo.

Il manuale di solito non è di grande aiuto perchè dà per scontate molte cose che invece solo gli esperti sanno; alle volte è scritto in lingua inglese che non tutti conoscono.

Nella maggioranza dei casi anche l'acquisto è lasciato al caso:

  • - Il parere di un amico
  • - La pubblicità
  • - Il consiglio del negoziante

Così facendo si rischia di portare a casa un computer che dopo breve tempo dovremo sostituire perchè non fa quello che vorremmo per i seguenti motivi:

  • 1) Un amico, se non è veramente esperto, ci consiglierà il modello che ha acquistato lui, ma che per noi potrebbe non essere adatto.
  • 2) La pubblicità ci farà notare solo il basso prezzo senza elencare con precisione le caratteristiche.
  • 3) Il rivenditore ci stordirà con una serie interminabile di numeri, di parole come Winchester (si, proprio come il famoso fucile), Megabytes, Pixel; e sigle come VGA, IDE, SCSI, RAM cercando di venderci il modello su cui guadagna di più o che non riesce a vendere ad altri.

In questa serie di articoli vi spiegheremo, nella maniera più semplice e completa possibile, come scegliere un computer e come usarlo in maniera proficua.

Possiamo dividere i computer in due distinte categorie:

  • Home computer
  • Personal computer

ognuna delle quali ha delle precise caratteristiche con i relativi vantaggi e svantaggi.

Home computer

Questo tipo di apparecchi è stato progettato per essere utilizzato prevalentemente con videogiochi.

Hanno il vantaggio di costare poco, di disporre di buona risoluzione grafica a colori, di generatori sonori e di poter essere collegati ad un normale televisore senza la necessità di dover acquistare anche un monitor.

Di solito sono forniti con un sistema operativo (cioè il programma che governa tutte le principali funzioni del computer) memorizzato su una memoria ROM (a sola lettura) e quindi non aggiornabile.

Gli inconvenienti più grossi sono due: la limitata disponibilità di programmi che non siano giochi e l'impossibilità di aggiungere schede per aumentare le funzioni.

Sono disponibili pochi programmi perchè gli sviluppatori di software trovano poco conveniente scrivere programmi per computer non standard: infatti un programma scritto per un determinato home-computer può essere utilizzato solo su quel tipo di computer èe non su altri.

Quanto alle schede di espansione il discorso è simile, e anche quando esistono hanno costi molto maggiori del loro reale valore.

Per alcuni tipi di home computer sono disponibili schede o programmi che permettono di utilizzare il sistema operativo standard Dos, ma non vi consigliamo questa soluzione perchè si tratta solo di un ripiego con molti problemi di compatibilità e comunque i programmi sarebbero talmente lenti da rendere inservibile il computer.

Immaginate di possedere un ciclomotore e di dotarlo delle ruote e della carenatura di una moto di grossa cilindrata: il tutto stenterebbe a muoversi perchè il piccolo motore non riuscirebbe a spingere il peso supplementare. Montare su un home computer una scheda (o peggio ancora un programma) che consenta l'emulazione Dos significa porsi in una situazione analoga.

Se considerate che spesso questo tipo di espansioni costa quasi come un vero personal computer la cosa diventa anche sconsigliabile da un punto di vista economico: l'insieme home-computer più scheda di emulazione PC risulta sempre più costoso di un PC oltre ad avere prestazioni inferiori.

Personal computer

I personal computer sono caratterizzati da

  • - essere IBM-compatibili
  • - adoperare il sistema operativo standard Ms-Dos

Il maggior vantaggio di questo tipo di computer è che ogni computer che rispetti le due condizioni risulta essere completamente standard e compatibile con qualsiasi altro personal computer.

Possiamo trovare computer costruiti in Giappone, USA, Taiwan, Corea, Italia sui quali possiamo utilizzare gli stessi programmi e le stesse schede senza nessun problema.

Il sistema operativo, a differenza degli home-computer non è memorizzato in una ROM, ma è disponibile su dischi e quindi facilmente aggiornabile.

Gli sviluppatori di software trovano molto conveniente scrivere programmi per i personal computer perchè possono vendere il loro lavoro a molti utenti ottenendo così maggiori guadagni.

Si può ragionevolmente pensare che per qualsiasi uso si voglia fare del personal computer sia disponibile il programma adatto.

Nel rarissimo caso in cui il programma non sia disponibile potremo utilizzare tanti linguaggi per scriverlo (C, Pascal, Cobol, Fortran, Basic), mentre un home computer ci offrirebbe solo uno scarno Basic.

Non dimentichiamo che anche per il personal computer sono disponibili dei bellissimi videogiochi e che quindi potrà ottimamente essere utilizzato anche per il nostro relax.

Tale grande disponibilità di schede e programmi è dovuta al fatto che i computer IBM-compatibili sono completamente modulari e quindi per aggiungere o modificare certe funzioni è necessario aggiungere o sostituire solo la scheda interessata, mentre in altri tipi di computer dovremmo sostituire più schede o addirittura l'intero computer.

Questa grande versatilità ha fatto dei computer IBM-compatibili i modelli di gran lunga più diffusi e di conseguenza quelli dotati del maggior assortimento di accessori e programmi.

La grande scelta disponibile per ogni singolo componente di questo tipo di computer porta con sè l'iniziale svantaggio di dover fare una specifica scelta per ogni pezzo del computer, ma dà l'innegabile vantaggio di poter costruire il computer più adatto alle specifiche esigenze di ogni utente.

L'inizio del nostro corso sarà proprio rivolto a spiegare nel dettaglio quali siano i componenti necessari e come operare una scelta della quale non ci si debba pentire dopo pochi giorni.

Dal rivenditore

L'acquisto di un computer comporta una spesa rilevante, soprattutto per uno studente, e quindi non deve essere lasciata al caso: qualche migliaio di lire risparmiate oggi con spese poco accorte potrebbero rivelarsi in breve tempo un cattivo affare che ci impedirà di utilizzare appieno il computer o ci costringerà a spese molto più ingenti della cifra risparmiata per sostituire il componente inadatto.

Se ci presentassimo da un rivenditore di computer e gli chiedessimo semplicemente "Vorrei un personal computer" questi ci porrebbe immediatamente una serie di domande:

  • Con quale microprocessore?
  • Quanta memoria vuole?
  • Che Hard-disk desidera?

Vedendo il nostro imbarazzo di fronte a queste domande il nostro interlocutore capirebbe immediatamente che si trova davanti uno sprovveduto e cercherebbe di convicerci ad acquistare il modello che non riuscirebbe mai a vendere ad un esperto.

Se fossimo noi a predisporre l'elenco di tutte le caratteristiche richieste il nostro interlocutore si renderebbe conto che sta parlando con un esperto; se poi gli direte che questo computer vi serve per la ricezione FOTOFAX, RTTY, i collegamenti a banche dati, il negoziante si guarderà bene dal farvi domande in materia, facendovi capire che ne sa meno di voi, ed invece si prodigherà per servirvi al meglio.

Non fidatevi mai ciecamente di un venditore perchè questo cercherà sempre di vendervi i modelli meno richiesti o più antiquati o quelli su cui ha un margine di guadagno maggiore.

Questo comportamento è tipico di ogni negoziante. Se voi foste un venditore di automobili e un cliente vi chiedesse "desidero acquistare un'auto per uso personale" immediatamente gli èdomandereste se la preferisce a benzina o diesel.

Se alla vostra richiesta seguisse un "non so" o una richiesta di spiegazioni sapreste già potelo convicere ad acquistare quella macchina che da tempo non riuscite a vendere.

Se la macchina in questione fosse diesel gli spieghereste che il gasolio costa di meno, che il motore è più robusto e consuma poco, ma non direste una parola sul fatto che dovrà pagare il superbollo e che dovrà sottoporla periodicamente a controlli sui gas di scarico.

Se invece il cliente vi avesse chiesto "un'auto 16 valvole, turbo, con accensione elettronica e servosterzo" non gli avreste mai proposto un modello a gasolio.

Non intendiamo con questo criminalizzare i negozianti, ma intendiamo sottolineare che quando si fa un acquisto è importante avere le idee chiare su quello che si desidera comperare.

I componenti di un computer

Un computer non è altro che un insieme di circuiti elettronici, ognuno con la sua specifica funzione, collegati assieme da una struttura chiamata bus (si legge "bas").

Questo bus funziona in maniera molto simile ad un normale autobus per il trasporto urbano che porta i passeggeri dalla periferia al centro.

L'unica differenza è che sul bus di un computer invece delle persone viaggiano dei dati che dalle unità periferiche di ingresso (la tastiera, un joystick, un sensore...) vanno verso il microprocessore dove verranno elaborati e poi, sempre attraverso il bus, ritorneranno alle unità periferiche di uscita (il video, la stampante, un relè...)

Alle volte però il microprocessore ha necessità di memorizzare questi dati. Si pensi all'emissione di uno scontrino: la cassiera utilizzando una tastiera immette il prezzo del singolo articolo, èil microprocessore riceve il dato, lo memorizza e lo invia alla stampante. Quando la cassiera segnalerà con un apposito tasto la fine della spesa il microprocessore dovrà recuperare tutti i prezzi immessi, calcolare la somma e inviare alla stampante il totale.Pertanto il nostro computer dovrà essere dotato di circuiti che realizzino questa memoria.

Questo viene fatto caricando e scaricando dei minuscoli condensatori contenuti all'interno di speciali circuiti integrati che possono comprendere anche alcuni milioni di tali condensatori; questo tipo di memoria è detta RAM.

Purtroppo il contenuto della memoria realizzata con circuiti elettronici a condensatore viene perso ogni volta che si stacca l'alimentazione ed inoltre non potremmo scambiare con altri i nostri dati e programmi se non smontando e rimontando dei delicati (e costosi) circuiti integrati.

Pur non essendo questo tipo di memoria sostituibile, in quanto dotata di una velocita' non raggiungibile con alcuna apparecchiatura meccanica, abbiamo necessità di un tipo di memoria che non necessiti della alimentazione elettrica per essere conservata, sia facilmente scambiabile e che abbia un costo contenuto.

Ai primi tempi dei personal computers venivano utilizzate per questo scopo delle normali audiocassette, ma il sistema era molto scomodo e assai poco affidabile per cui sono state definitivamente abbandonate e sostituite da dischi che risultano molto più affidabili, veloci e semplici da utilizzare.

Infine, tra i componenti essenziali di un computer, ci sono la tastiera che serve per immettere dati e comandi e il monitor sul quale potremo leggere le risposte alle nostre richieste.

Le unità di misura

Per un computer le normali grandezze elettriche, come i Volt o i Watt non servono a molto: bisogna imparare a conoscere alcune nuove unità di misura che ci daranno indicazioni più precise sulle effettive capacità dei vari componenti dell'elaboratore.

L'unità fondamentale è il bit attraverso la quale possiamodescrivere le capacita' delle memorie, la potenza dei microprocessori e del bus.

Una normale lampadina elettrica ci porta esattamente una informazione pari ad un bit: può essere solo accesa o spenta; il condensatore che realizza una memoria può essere carico o scarico; in generale qualsiasi informazione rappresentabile da due solo condizioni (Si o No) è rappresentata da un bit.

Una memoria sarà tanto più capace quanti più bit potrà contenere; un microprocessore sarà tanto più potente quanti più bit potrà elaborare con una singola istruzione.

Se paragoniamo il bus di un calcolatore ad una autostrada potremo paragonare i bit alle corsie: risulta evidente che un bus a sedici bit permette un traffico più scorrevole di uno a soli otto bit, ma meno di uno a 32 bit come quelli dei computers più recenti.

Il bit, come tutte le unità di misura, ha dei multipli. Il kilogrammo è universalmente accettato come unità di misura del peso, ma nessuno esprimerebbe il peso di un grosso autocarro in tale unità: userebbe invece i quintali o le tonnellate che sono proprio dei multipli del kilogrammo.

Il più comune multiplo del bit è il byte che corrisponde a 8 bit: questa quantità ci permette di rappresentare correttamente un singolo carattere che noi immettiamo sulla tastiera o che il processore invia al video o alla stampante. Quando noi premiamo un tasto sulla tastiera inviamo, tramite il bus otto bit al processore. Il byte, proprio per questa sua caratteristica di rappresentare un carattere, è assunto come unità base per indicare la capacità delle memorie.

Altri multipli molto importanti sono il kilobyte che corrisponde a 1024 byte e il megabyte che corrisponde a 1024 kilobyte cioè a 1024 x 1024 = 1.048.576 bytes.

Nella pratica non è necessaria tale precisione pertanto potremo èconsiderare il kilobyte equivalente a mille byte (cioè mille caratteri) e il megabyte equivalente a un milione di byte, ovvero pari a mille kilobyte.

I microprocessori

Il componente principale di un computer è senza dubbio il microprocessore: è questo integrato che sovraintende al funzionamento di tutta la macchina.

Il microprocessore è il motore del computer: facendo il paragone con una automobile non ci servirebbe a nulla una carrozzeria aerodinamica, il volante, i pneumatici se non avessimo anche un motore che faccia muovere il tutto.

E così come nelle automobili ci sono motori di vario tipo e cilindrata nei computer abbiamo diversi modelli di microprocessore con differenti caratteristiche.

In particolare nei computer IBM-compatibili possono essere utilizzati i seguenti tipi di microprocessori:

  • 8088
  • 8086
  • V20
  • V30
  • 80286
  • 80386
  • 80486

gli ultimi tre tipi vengono quasi sempre indicati utilizzando solo le cifre 286, 386, 486.

I personal computer dotati di microprocessori 8088, 8086, V20 e V30 sono chiamati PC-XT e sono da tempo fuori produzione pertanto non ne parleremo. Possiamo considerarli degli home-computer evoluti, ma risulteranno inadatti a qualsiasi utilizzo serio: èmolti programmi Dos moderni non funzionano più sui microprocessori impiegati sui PC-XT obbligandoci ad utilizzare dei computer PC-AT.

I computer basati sui processori 80286, 80386, 80486 sono invece chiamati PC-AT e vengono distinti in base al microprocessore impiegato; in particolare avremo:

  • AT.286
  • AT.386
  • AT.486

Diciamo subito che il tipo AT.286 va scartato senza esitazione: si tratta di un modello ormai obsoleto e superato sotto ogni punto di vista.

Anche l' AT.386 è superato dall AT.486; ma il 386 è sempre un ottimo processore e lo si può trovare ad un prezzo decisamente conveniente. Bisogna però fare attenzione perchè esistono due versioni del microprocessore 386:

  • 386.SX
  • 386.DX

Sono entrambi microprocessori a 32 bit, ma il modello 386.SX utilizza un bus di 16 bit, mentre il suo fratello maggiore 386.DX lavora con un bus a 32 bit: abbiamo già visto che un bus con un maggiore numero di bit consente un più veloce smistamento dei dati e quindi, poichè la differenza di prezzo oggi è irrisoria, conviene senz'altro puntare sul modello 386.DX.

Il microprocessore 486 esiste in ben 3 diversi tipi:

  • 486.SX
  • 486.DX
  • 486.DX2

Il modello 486.SX è del tutto analogo al 386.DX, con la sola differenza che è stato completamente riprogettato e reso molto più veloce: il modello 486.SX è destinato a sostituire in breve tempo il modello 386.DX che andrà fuori produzione.

Il modello 486.DX ha in più, rispetto al 486.SX, tutta una serie di istruzioni per calcoli matematici: questi calcoli possono essere eseguiti anche con gli altri processori, ma utilizzando degli appositi programmi che rallentano di molto (anche con fattori di 1 a 100) i calcoli matematici.

Questo significa che, un programma che su un computer dotato di microprocessore 486.DX impiega 1 solo minuto, potrebbe avere bisogno di 1 ora o anche più su un microprocessore 486.SX per essere completato.

Molte persone ignorano la sigla che segue il 486 e comprano il modello di costo minore accorgendosi solo in seguito di notevoli differenze nei tempi di esecuzione con altri computer "dotati di microprocessore 486".

Se è vostra intenzione utilizzare programmi che fanno una gran quantità di calcoli come programmi di ingegneria e progettazione, statistiche o gestire la contabilità il microprocessore 486.DX potrà farvi risparmiare molto tempo.

Infine il modello 486.DX2 ha internamente dei circuiti che permettono di farlo lavorare ad una velocità che è quasi doppia rispetto a quella del tipo 486.DX: tale tipo di microprocessore è stato pensato per computer in cui si richieda la massima velocità di elaborazione possibile. Attualmente il suo alto costo ne riserva l'uso ad applicazioni specialistiche dove il costo ha importanza solo marginale: non dimentichiamo poi che se tutti gli altri componenti non sono allineati come prestazioni non serve a nulla avere un microprocessore velocissimo.

Facendo ancora un paragone automobilistico non servirebbe a molto montare un motore di F1 su una 500: la velocità massima sarebbe limitata da altri fattori.

Il clock

Tutti i componenti di un computer devono lavorare in perfetto sincronismo fra loro: a questo scopo accanto al microprocessore deve essere presente un circuito oscillatore che generi i segnali di controllo per i vari circuiti.

Tale circuito genera alcuni milioni di impulsi al secondo che scandiscono il succedersi delle varie operazioni: da qui il termine di "clock" che tradotto in italiano significa orologio.

I primi computer, come l'Apple o il Commodore avevano una frequenza di clock pari ad un Megahertz, cioè generavano un milione di impulsi al secondo.

Il primo personal computer IBM aveva una frequenza di clock di poco inferiore ai 5 megahertz; oggi si producono computer con frequenza di clock di 25 o 33 megahertz e in qualche caso anche 50.

Computer con velocità inferiori a 25 MHz sono considerati oggi lenti e non vengono quasi più prodotti: è comunque evidente che più è alta la frequenza di clock e tanto più rapido risulta il computer.

Aumentare la frequenza di clock non è cosa semplice come si potrebbe pensare: stiamo lavorando con circuiti che si possono ragionevolmente definire ad alta frequenza, non per nulla utilizzano frequenze pari a quelle che ritroviamo nei trasmettitori per onde corte o nei baracchini per CB.

Tali circuiti devono essere progettati con cura per evitare i fenomeni di interferenza e devono essere inseriti in mobili completamente schermati per evitare che disturbino apparecchi radio e televisivi.

La memoria RAM

Ogni microprocessore per funzionare deve avere a disposizione una certa quantità di memoria che in genere più è, meglio è.

èMa non è solo la quantità della memoria che va considerata è importante anche la sua velocità: una memoria troppo lenta può ridurre considerevolmente le prestazioni del microprocessore, viceversa una memoria troppo veloce risulta essere solo inutilmente più costosa.

Tale "velocità" delle memorie è normalmente misurata dal "tempo di accesso". La memoria non risponde immediatamente quando il processore richiede un dato, ma impiega un certo tempo per ritrovarlo e renderlo quindi disponibile.

Se il dato viene fornito in ritardo il microprocessore non può fare altro che mettersi in attesa senza fare assolutamente nulla sprecando tempo prezioso.

Sui computer operanti a 25 o 33 Mhz le memorie non devono avere tempi di accesso superiori ai 70 nanosecondi per garantire questo tipo di prestazione.

Memorie con tempi di accesso inferiori risultano utili solo su computer con velocità di clock di 50 Mhz; utilizzarle su sistemi con velocità inferiori è solo uno spreco perchè i dati saranno disponibili prima, ma il microprocessore non sarà ancora pronto ad utilizzarli e quindi non avremo alcun aumento di velocità.

Le memorie vengono vendute non come singoli circuiti integrati, ma montate su piccoli circuiti stampati da inserire in appositi connettori.

Tali circuiti premontati sono previsti per essere utilizzati su bus ad 8 bit: se il vostro computer ha un bus a sedici bit dovrete quindi utilizzarli a coppie, se invece è a 32 bit dovrete montarli a gruppi di 4.

Le coppie o i gruppi di 4 dovranno essere tutti necessariamente dello stesso tipo: non è possibile montare una coppia composta ad esempio da un modulo da 1 megabyte e da un modulo da 4 megabyte pensando di ottenere un totale di 1 + 4 = 5 Megabyte. L'unico risultato ottenuto sarebbe il mancato funzionamento di tutto il computer!

Vengono prodotti tre tipi di moduli con differenti capacità:

  • 256 kilobyte
  • 1 Megabyte
  • 4 Megabyte

Il primo tipo è ormai sorpassato in quanto per raggiungere le capacità di memoria necessarie ai moderni programmi dovremmo montare molti di questi moduli, mentre utilizzando quelli di capacità superiore possiamo raggiungere gli stessi risultati molto più semplicemente.

I moduli da 1 megabyte sono i più diffusi ed anche i più utili: infatti su un computer con bus a 32 bit ne dovremo montare 4 ottenendo una memoria totale pari a 4 megabyte che risulta essere proprio la quantità di memoria ottimale per gli attuali programmi.

Ci sono in commercio molti computer basati su microprocessori 386DX e 486, quindi con bus a 32 bit, dotati di un solo megabyte di memoria. Tali computer sono sicuramente da scartare per almeno due motivi: ben presto vi accorgereste che tale quantità di memoria è assolutamente insufficiente per la maggior parte dei programmi più recenti ed inoltre è sicuramente realizzata con moduli da 256kilobyte che abbiamo già notato essere obsoleti. Infatti poichè su un computer con bus a 32 bit dovremo necessariamente montare 4 moduli di memoria, possiamo calcolare che 256kilobyte * 4 = 1024kilobyte ovvero 1 Megabyte.

Quindi il computer dovrà avere almeno 4 megabyte di memoria con tempo di accesso di 70 nanosecondi.

Vi facciamo anche notare che tale quantità di memoria non può essere ottenuta montando un solo modulo da 4 megabyte, infatti dovremo necessariamente montare 4 moduli, tutti dello stesso tipo, ottenendo un totale di 4 Megabyte * 4 = 16 Megabyte: una quantità di memoria eccessiva per un normale uso e che risulta utile solo per particolarissimi programmi.

I dischi

Abbiamo già visto che oltre alla memoria relizzata con componenti elettronici il computer deve essere in grado di leggere dei dischi e quindi dovremo necessariamente fornirlo di un dispositivo che realizzi tale funzione.

Esistono tuttora dischi di due diverse dimensioni: ci sono dischi con diametro di 5 pollici e 1/4 (circa 13 centimetri) e dischi con diametro da 3 pollici e mezzo (circa 8 centimetri).

Per ognuno di questi dischi esiste un apposito lettore e se vorremo leggere dischi di entrambe le dimensioni dovremo dotarci di due lettori.

Precisiamo subito che tale necessità è nella pratica assai rara in quanto i dischi nel formato da 5 pollici e 1/4 stanno gradualmente uscendo di produzione e vengono sostituiti dai più moderni e capaci dischi da 3 pollici e 1/2.

A vantaggio di questi ultimi, oltre alla maggiore capacità, possiamo citare le dimensioni più ridotte (entrano tranquillamente nel taschino della giacca) e una maggiore protezione (assicurata da una fascetta metallica che il lettore apre automaticamente al suo interno).

L'acquisto di un lettore per il formato da 5 pollici e 1/4 è quindi consigliato solo a chi avesse già una grande quantità di dischi di tale tipo; il lettore per il formato da 3 pollici e mezzo è invece praticamente obbligatorio per tutti.

Limitandoci a considerare i lettori per i dischi da tre pollici e 1/2 diremo che esistono tre versioni di tali lettori: quelli in grado di leggere dischi con una capacità di 720 kilobyte, quelli per dischi fino a 1,44 Megabyte e quelli per capacità fino a 2,88 Megabyte.

Facciamo subito notare che il lettore previsto per una capacità superiore può utilizzare anche dischi di capacità inferiore, ma non viceversa perchè non potrà in alcun modo aumentarne la capacità.

Possiamo fare un esempio considerando un normale lettore di cassette musicali nel quale possiamo inserire nastri da 45, 60 èoppure 90 minuti: se inseriremo una cassetta da 60 minuti non potremo registrarvi più dei sessanta minuti previsti; per registrare più canzoni dovremo utilizzare una cassetta da 90 minuti.

Allo stesso modo si deve procedere per i dischi acquistando quelli di capacità adeguata ai dati che si vogliono registrare: descriveremo in seguito come sia possibile riconoscere la capacità di un disco da 3 pollici e 1/2.

Precisiamo infine che i lettori più consigliabili sono quelli per dischi con capacità fino a 1,44 Megabyte: il modello per dischi da 720 kilobyte è ormai fuori produzione, mentre quello per capacità fino a 2,88 Megabyte è piuttosto costoso e i dischi di tale capacità costano molto più del doppio di uno da 1,44 Megabyte rendendo il suo uso antieconomico.

Il disco rigido

Oggi i programmi hanno molte funzioni sofisticate e diventano sempre più grandi tanto che spesso non è sufficiente un solo disco per contenerli, anche se del tipo a grande capacità.

Non è raro il caso di programmi che occupano 10, 15 o anche più dischi della capacità di 1,44 Megabyte.

Sorge quindi l'esigenza di utilizzare un disco che abbia la capacità di molti Megabyte: il componente adatto a risolvere questo problema è l'hard-disk (disco rigido) che viene chiamto anche disco fisso o in alcuni casi Wincester.

Tali dischi hanno capacità che possono arrivare ad oltre mille Megabyte (nota: una capacità di mille Megabyte viene detta anche Gigabyte e corrisponde ad un miliardo di byte) e quindi possono agevolmente contenere qualsiasi programma e archivi anche di notevoli dimensione.

Il termine "rigido" assegnato a tale tipo di dischi deriva dal fatto che sono costituiti da una sottile lamina metallica, mentre i dischi che abbiamo esaminato poco fa sono costituiti da un èsottile foglio in plastica che risulta quindi flessibile (per questo motivo sono detti anche dischi flessibili o floppy-disk).

Il termine "fisso" è dovuto al fatto che questi dischi non possono essere estratti dal loro lettore. La costruzione di questo tipo di apparecchio avviene in stanze sterili, assolutamente prive di polvere che in brevissimo tempo distruggerebbe il disco: il lettore non può quindi essere aperto pena la sua completa inutilizzabilità.

Per trasferire i programmi da un disco fisso di un computer a quello di un altro dovremo necessariamente ricorrere ai floppy-disk (più avanti vi spiegheremo come procedere)

Infine il termine Wincester che non è legato ad alcun significato tecnico, ma è frutto solo di una fortuita coincidenza. Infatti il primo modello di hard-disk prodotto aveva una sigla uguale a quella del noto fucile: scherzosamente si prese a soprannominare tale disco con il nome del fucile e tale nomignolo viene ancora usato.

E' difficile dire quale sia la capacità "giusta" per un hard-disk, comunque sono senz'altro da sconsigliare dischi di capacità inferiore ai 100 Megabyte, così come è difficile pensare che un normale hobbysta abbia necessità di dischi da oltre 200 Megabyte.

Inoltre bisogna considerare che si potrà sempre in seguito aggiungere un secondo disco quando avremo necessità di memorizzare una maggiore quantità di programmi e dati.

Le interfacce per Hard-disk

Esistono differenti tipi di interfacce per collegare gli hard-disk ad un personal computer, le più note sono:

  • ST.506
  • ESDI
  • SCSI (si legge "scasi")
  • IDE (o talvolta AT.BUS)

Diciamo subito che una volta scelto un tipo di interfaccia potremo utilizzare solo hard-disk previsti per quel tipo di interfaccia, salvo rare eccezioni da verificare caso per caso.

Possiamo considerare queste interfacce come degli infissi per finestre nelle quali potremo inserire solo vetri della giusta misura e non quelli per altre finestre che hanno misure differenti e che quindi non entrerebbero perchè troppo grandi o lascerebbero degli spifferi perchè troppo piccoli.

Le interfacce tipo ST.506 non vengono più usate perchè non consentono di usare dischi a grande capacità ed hanno basse velocità di trasferimento dei dati.

Ancora usate, ma assai poco diffuse, sono le interfacce ESDI che non hanno le limitazioni delle ST.506, ma necessitano di schede abbastanza costose per essere realizzate.

L'interfaccia SCSI dà indubbiamente molti vantaggi perchè permette di collegare altri dispositivi oltre agli hard-disk come lettori di CD e scanner, fino ad un massimo di sette periferiche.

E' piuttosto veloce nel trasferimento (specialmente nella nuova versione SCSI/2) ed è in genere la preferita nei sistemi un cui si abbia necessità di buone prestazioni.

A suo sfavore c'è il costo non proprio economico della scheda che realizza l'interfaccia comunque ampiamente giustificato dalle prestazioni. E' di solito l'unico mezzo per collegare hard-disk di capacità superiore ai 300 megabyte.

Infine l'interfaccia IDE, detta anche AT.BUS perchè porta gli stessi segnali presenti sul bus di un computer PC-AT. Questo fatto rende estremamente semplice ed economica la scheda per collegare questo tipo di hard-disk.

Anche la velocità di trasferimento è piuttosto elevata e quindi è la soluzione preferibile quando non si debbano collegare hard-disk di grandissima capacità.

èAttualmente i più grossi hard-disk con interfaccia IDE hanno capacità di poco superiori ai 300 megabyte, largamente superiore alle necessità di un normale hobbysta che quindi non avrà alcun problema ad utilizzare hard-disk dotati di tale interfaccia.

La scheda video

Fin dall'inizio il personal computer IBM, e quindi tutti i computer compatibili, ha dato la possibilità di scegliere la scheda che si occupa di gestire il monitor in modo da poter utilizzare il modello che più rispondeva alle esigenze dell'utente.

Con il passare degli anni sono state prodotte sempre nuove schede con caratteristiche continuamente migliorate: queste schede sono contraddistinte da sigle.

  • MDA
    • Solo testo, bianconero 80x25 caratteri
  • CGA
    • Testo 40x25 e 80x25 caratteri a 16 colori
    • Grafica 320x200 punti a 4 colori
    • Grafica 640x200 punti bianconero
  • Hercules
    • Testo 80x25 caratteri bianconero
    • Grafica 720x348 punti bianconero
  • EGA
    • Tutti i modi CGA
    • Grafica 640x350 punti a 16 colori
  • PGA
    • Tutti i modi EGA
    • Grafica 640x480 punti a 16 colori
  • MCGA
    • Tutti i modi CGA
    • Grafica 320x200 punti a 256 colori
  • VGA
    • Tutti i modi PGA
    • Grafica 320x200 punti a 256 colori
  • superVGA
    • Tutti i modi VGA e Hercules
    • Grafica fino a 1024x768 punti a 256 colori

Oggi vengono prodotte solo schede superVGA, tutte le altre sono ormai considerate obsolete e come tali abbandonate da tutti.

Una caratteristica importante delle schede superVGA è la quantità di memoria presente su tali schede: molti prodotti economici sono dotati di soli 256 kilobyte, ma tale quantità di memoria non permette di visualizzare correttamente le immagini a colori ad alta risoluzione (con questo tipo di schede potremo arrivare ad una definizione massimo di 640x400 punti a 256 colori). Tali schede pertanto devono essere scartate senza esitazione.

Dovremo necessariamente orientarci su schede dotate di 1 Megabyte di memoria che ci permetteranno di visualizzare immagini formate da un massimo di 1024 punti in orizzontale e 768 in verticale con 256 colori.

Tali schede sono compatibili con tutte le precedenti, pertanto potremo utilizzarle anche con programmi vecchi che prevedano solo schede di caratteristiche inferiori alle superVGA

Va anche detto che la risoluzione grafica permessa dalla scheda viene spesso indicata in pixel: questo termine equivale ad indicare un punto sullo schermo. Dire che una scheda ha una risoluzione di 1024x768 pixel equivale a dire che permette di visualizzare immagini formate da 1024x768 punti.

E' bene che la scheda superVGA che acquisteremo sia dotata di un "feature connector". Questo è un connettore che permette di collegare espansioni alla scheda video. Una applicazione tipica è quella che permette (acquistando una apposita espansione) di sovrapporre scritte e immagini generate dal computer alle immagini provenienti da una telecamera o da un videoregistratore.

Chi realizza dei filmini con la telecamera sa che aggiungere dei titoli ben fatti dà un tono molto professionale alle sue riprese; ma se la sua scheda non dispone del feature connector non potrà mai ottenere questa funzione.

Il connettore in questione generalmente è un pettine posto nella parte superiore della scheda superVGA, ma a volte è un connettore maschio da stampato con 26 piedini su due file.

Ci sembra opportuno far notare che esistono anche altri tipi di schede grafiche e in particolare:

  • XGA
  • IBM 8514
  • Targa Truevision

con caratteristiche piuttosto particolari che comunque può essere interessante conoscere anche se non è il caso di preferirle alle superVGA.

Le schede XGA e IBM 8514 sono prodotte esclusivamente da IBM e possono essere installate solo su computer IBM, anche se ultimamente alcuni produttori vendono schede compatibili.

Non hanno caratteristiche realmente innovative rispetto alle schede superVGA e poichè sono anche piuttosto costose non hanno grande diffusione.

La scheda Targa Truevision è destinata solo ad utilizzatori professionali (costa diversi milioni!) in quanto necessita di monitor speciali, appositi sofisticatissimi programmi e numerosi altri accessori.

Può generare immagini con ben 24 milioni di colori e con una ènitidezza eccezionale: peccato che il suo costo (peraltro ampiamente giustificato dalle prestazioni) sia del tutto proibitivo per un hobbysta. Non vogliamo certo consigliarvi una scheda di tale tipo, l'abbiamo citata solo per farvi vedere quali prestazioni potrà raggiungere il vostro computer semplicemente aggiungendo una scheda.

Il monitor

I primi personal computer prevedevano come periferica di uscita il normale televisore domestico: oggi una tale soluzione non è più proponibile perchè i normali televisori non hanno una risoluzione sufficiente a riprodurre le immagini generate dalle schede superVGA.

I televisori inoltre riproducono le immagini in modo interallacciato, cioè disegnando la figura in due passate: prima le righe dispari e poi quelle pari. Questo genera un fastidioso "sfarfallio" maggiormente evidente con immagini statiche proprio come quelle generate da un computer.

Dovremo necessariamente dotarci di un monitor, adatto per schede superVGA e che mostri le immagini in modo non interallacciato.

E' importante che il monitor permetta di gestire una frequenza di sincronismo verticale di 72 Hz (cioè deve mostrare 72 immagini complete al secondo) in modo da ottenere immagini molto stabili e del tutto prive di sfarfallamenti.

Un altro particolare molto importante è il dot-pitch, cioè l'area occupata dal singolo punto sullo schermo. Negli schermi televisivi a colori i punti vengono ottenuti illuminando tre puntini con i colori primari (rosso, verde e blu) che mescolati nelle opportune proporzioni ci restituiscono qualunque sfumatura di colore. Tanto più vicini sono questi puntini tanto migliore è la definizione dell'immagine.

Chi si interessa di fotografia sa che alcune pellicole, usate per fotografare in condizioni di scarsa illuminazione, hanno una ègrana (cioè i microscopici granuli di argento che compongono l'immagine) più grossa e negli ingrandimenti si nota una maggiore definizione. Allo stesso modo nei monitor tanto più grande è il singolo punto e tanto peggiore è la definizione.

Si usa indicare con il termine dot-pitch l'area in millimetri quadrati entro cui sono racchiusi i tre puntini dei colori primari. Un buon monitor ha un dot-pitch di 0,28 mmq, mentre monitor con valori più alti sono senz'altro da scartare.

Il monitor è il componente che va scelto con maggiore attenzione e sul quale non è il caso di cercare di risparmiare poche lire: bisogna ricordarsi che è proprio nel monitor che si guarderà continuamente durante l'uso del computer. Se le immagini fornite sfarfallano, hanno contorni imprecisi, i caratteri appaiono sfocati e poco nitidi quel monitor è assolutamente da evitare.

Non dimentichiamo che abbiamo solo un paio di occhi e che se li danneggiamo non sarà assolutamente possibile ripararli o sostituirli.

Prima di acquistare un monitor pretendete di vederlo in funzione alla massima risoluzione: se dovesse manifestare un qualsiasi difetto tra quelli sopra riportati o dovesse dare semplicemente una sensazione di fastidio nel guardare l'immagine generata provate un altro modello che non manifesti tali inconvenienti.

Sicuramente non acquisterete il modello più economico, ma ricordate che la vostra vista non ha prezzo!

Va infine fatto notare che il monitor dovrà essere a colori: ormai tutti i programmi sono pensati per l'uso del colore e un monitor in bianco e nero potrebbe darvi dei problemi in quanto non riuscireste a distinguere due grigi molto simili, mentre la corrispondente immagine a colori sarebbe chiarissima.

Le interfacce

Per poter colloquiare con dispositivi esterni come le stampanti, èi modem, i joystick o qualsiasi altra periferica il computer deve essere dotato di circuiti di interfaccia.

Le tre interfacce più comuni sono:

  • interfaccia parallela (o Centronics)
  • interfaccia seriale (o RS.232)
  • porta Joystick

L'interfaccia parallela viene usata generalmente solo per collegare una stampante e poichè raramente si utilizzerà più di una sola stampante ne è sufficiente una sola.

Le interfacce seriali vengono utilizzate per collegare un maggior numero di periferche tra le quali il mouse (oggi pressochè obbligatorio) i modem e ricevere telefoto, immagini meteosat e molte altre.

Considerato che una interfaccia seriale è occupata in permanenza dal mouse dovremo averne almeno due, ma se ne possono montare fino ad un massimo di quattro.

Un'altra interfaccia molto diffusa è quella per collegare dei joystick: poichè pensiamo che molti di voi vorranno adoperare il proprio computer per fare anche dei videogiochi, considerato il prezzo piuttosto basso di tale interfaccia, non possiamo che consigliarvela.

Unica avvertenza: controllate che sia possibile collegare due joystick in quanto molte schede prevedono il collegamento di uno solo impedendovi di gareggiare contro i vostri amici.

Una volta ogni interfaccia necessitava di una scheda separata: oggi sono disponibili schede multifunzione che riuniscono in se le seguenti caratteristiche:

  • 1 interfaccia parallela
  • 2 interfacce seriali
  • 1 interfaccia joystick
  • porta per il collegamento di due lettori di floppy disk
  • interfaccia per hard disk IDE

Queste schede sono anche dotate di un buon numero di interruttori che permettono di configurare le caratteristiche di ogni porta.

E' importante controllare che nella documentazione fornita siano presenti le descrizioni di tutti i connettori e la funzione di ogni interruttore.

Senza queste informazioni non potrete personalizzare il computer quando inserirete in futuro altre schede.

Il joystick

Questo è un accessorio, nel senso che non è necessario al funzionamento del computer, ma serve solo a chi ha intenzione di utilizzare il proprio PC per fare dei videogiochi.

Molti programmi di gioco prevedono di usare in alternativa tastiera o joystick e quindi si potrebbe pensare che l'acquisto di questo accessorio sia superfluo.

Il joystick è da preferire alla tastiera per due motivi:

  • E' più robusto
  • Consente di controllare meglio il gioco

Chi frequenta le sale giochi sa con quanta forza si agisce su levette e pulsanti, la tastiera è progettata per un diverso tipo di utilizzo e, se usata per fare dei giochi di azione, ben presto diventerebbe inservibile.

Un joystick invece è previsto per essere "maltrattato" ed inoltre permette di dosare con molta precisione spostamenti e velocità: è praticamente impossibile ottenere punteggi record usando la tastiera.

Dovrete necessariamente acquistare un modello per computer IBM-compatibile e non sarà possibile utilizzare i joystick per computer Amiga, Atari e Commodore. Questi ultimi infatti sono èrealizzati con quattro piccoli pulsanti che identificano il movimento verso l'alto, il basso, destra e sinistra. I modelli per personal computer invece sono dotati di due potenziometri: uno per la direzione verticale e l'altro per quella orizzontale; sono ovviamente un po' più costosi, ma anche molto più precisi e sensibili.

Sono riconoscibili dalla spina che è maschio e dotata di 15 contatti, mentre quelli per Amiga, Atari, Commodore hanno una presa femmina a 9 poli.

La tastiera

Ben pochi consigli si possono dare sulla tastiera: sono praticamente tutte uguali come disposizione e dotazione di tasti e non crea problemi scegliere un modello o l'altro.

Se è vostra intenzione scrivere prevalentemente programmi potreste optare per una tastiera USA che dispone di simboli, come le parentesi graffe, molto usati dai linguaggi di programmazione e non presenti sulla tastiera personalizzata per l'Italia.

Viceversa su una tastiera USA non troverete i tasti con le lettere accentate che sono molto usate nella lingua italiana e potreste trovarvi in difficoltà nel caso usiate il computer per scrivere lettere, relazioni...

Va precisato che con qualsiasi tastiera sarà sempre possibile ottenere anche tutti i simboli non presenti sui tasti con una procedura che vi spiegheremo nel nostro corso.

In ogni caso, tranne che per la redazione di complessi programmi, è sempre preferibile la tastiera di tipo "italiano".

Vorremmo invece farvi notare un particolare, del quali molti ignorano l'esistenza, ma che alle volte crea degli insospettabili problemi.

Nella parte inferiore delle tastiere esiste un deviatore con due posizioni marcate AT e XT, oppure solo A e X o anche 8086 e 286.

èTale deviatore esiste perchè quando uscirono i primi computer PC-AT con il processore 286 vennero cambiate le caratteristiche delle tastiere rispetto a quelle utilizzate sui PC-XT.

Si progettarono dei circuiti che potessero adattarsi ai vari modelli semplicemente spostando tale deviatore, ed essendo tali circuiti ancora validi è rimasto anche il deviatore.

Con i computers dotati di microprocessore 286, 386 e 486 tale deviatore deve sempre trovarsi in posizione AT o A o 286.

Può succedere di spostare accidentalmente questo deviatore e di ricevere dal computer un messaggio che ci dice che la tastiera è guasta: riportandolo nella posizione corretta tutto riprenderà a funzionare regolarmente.

Il mobile

Potrà sembrarvi strano un paragrafo destinato ad un componente che appare vada scelto in base a criteri esclusivamente estetici sui quali una rivista tecnica avrebbe ben poco da dire.

Nulla infatti possiamo dire sull'aspetto esteriore del mobile, la cui scelta, da un punto di vista strettamente estetico, è lasciata al vostro gusto personale.

Ci sono però alcuni particolari che vanno considerati da un punto di vista più tecnico e che non possiamo non farvi notare.

In primo luogo bisogna dire che il mobile (o cabinet come viene spesso chiamato in questi casi) comprende, come parte integrante, anche l'alimentatore.

Tale alimentatore è sempre del tipo switching; deve essere dotato di una ventola di raffreddamento e deve avere una potenza non inferiore ai 200 Watt: solo così potremo aggiungere in seguito altre espansioni senza sovraccaricarlo.

Il mobile dovrà essere necessariamente metallico perchè deve assolvere anche la funzione di schermo contro le interferenze. Abbiamo già visto come i circuiti elettronici che compongono il computer operino ad alta frequenza e quindi dovremo mettere in èatto tutti gli accorgimenti ben noti per tale tipo di circuiti.

Se il computer non è perfettamente schermato non potremo utilizzare nelle vicinanze apparecchi radio impedendone l'uso a tutti i radioamatori che vorrebbero usarlo per l'RTTY, il Packet-Radio, la ricezione dei satelliti...

Infine dovremo ben valutare lo spazio che rimane libero all'interno del mobile. Ci sono dei bellissimi cabinet sottili, molto graziosi esteticamente e assai poco ingombranti: aprendoli si nota però che non possono alloggiare più di un paio di schede limitandoci notevolmente nelle possibilità di espansione future.

Bisogna anche valutare la possibilità di inserire altri lettori oltre a quello per i dischi (già oggi è possibile inserire lettori di compact disc, nastri per il salvataggio di grandi quantità di dati).

Acquistare oggi un cabinet con scarse possibilità di espansione significa crearci problemi domani quando vorremo aggiungere nuove interfacce e nuove periferiche e non avremo il posto per alloggiarle.

Un mobile particolarmente "arioso" ha inoltre il vantaggio di consentire un migliore raffreddamento del microprocessore e delle memorie garantendoci così una maggiore garanzia contro eventuali surriscaldamenti di tali delicati e costosi componenti.

Non dovremmo scartare l'idea di acquistare dei mobili "a torre", previsti per essere appoggiati sul pavimento, sotto un tavolo o una scrivania: occupano pochissimo posto e sono molto capienti.

Il sistema operativo

Tutti sanno che un computer per funzionare necessita di programmi, in particolare c'è un programma che si occupa di gestire tutte le periferiche e al quale tutti gli altri fanno riferimento.

Questo programma si chiama sistema operativo e il sistema operativo per i computer IBM-compatibili è chiamato Dos che è una èsigla generica che significa "sistema operativo per dischi".

Ogni casa poi lo chiama con il proprio nome ed in particolare:

  • IBM lo chiama PC-DOS
  • Microsoft lo chiama MS-DOS

Raccomandiamo di utilizzare solo il DOS prodotto da una di queste due case perchè altri DOS "compatibili" prodotti da altre case sono ben poco "compatibili" e creano problemi con parecchi programmi.

La versione più recente è la 5 che deve essere installata sul disco rigido da chi produce il computer e venduta insieme a quest'ultimo.

Vi sconsigliamo di utilizzare versioni precedenti perchè alcune sono affette da errori ed altre non ci permettono di sfruttare appieno gli hard-disk di capacità superiore ai 30 megabyte.

Il DOS versione 5 contiene inoltre un interprete BASIC per scrivere i programmi in questo linguaggio, un EDITOR per scrivere e stampare dei testi e anche qualche semplice gioco.

Senza sistema operativo non è possibile utilizzare alcun programma per cui dovremo necessariamente acquistarlo. Per questo motivo di solito è già incluso nel prezzo del computer.

Esistono altri tipi di sistemi operativi per personal computer IBM-compatibili tra cui Unix e OS/2, ma tali sistemi, molto complessi e sofisticati, necessitano di molte espansioni, sono piuttosto costosi e non sempre risultano facili da utilizzare per cui non ci sentiamo di consigliarli al normale hobbysta.

Tali sistemi operativi si usano in modo molto simile al DOS (in particolare OS/2 utilizza gli stessi nomi per i comandi in comune) e quindi quando avrete necessità di utilizzare tali sistemi, conoscendo il DOS, vi troverete presto a vostro agio.

Il rivenditore oltre a installare il sistema operativo sul disco rigido del computer dovrà fornirvi anche i dischi che vi serviranno da copia di sicurezza in caso di cancellazioni èaccidentali (che possono avvenire più spesso di quanto non si creda!) e il relativo manuale d'uso.

Caratteristiche fondamentali

Dopo aver visto quali sono i componenti di un personal computer e a che cosa servono possiamo dire che un computer realmente valido deve possedere, come minimo, le seguenti caratteristiche.

  • Essere IBM-compatibile AT.386 o AT.486
  • Un clock non inferiore a 25 MHz
  • Una memoria di almeno 4 Mbyte con tempo di accesso minore di 70 nsec
  • Una scheda video superVGA con 1 Mbyte di memoria ed il feature connector
  • Un hard-disk IDE da almeno 40 Mbyte, meglio se 100 Mbyte (di solito la differenza di prezzo non è eccesiva)
  • Un lettore di floppy-disk da 3 pollici e 1/2 con capacità fino a 1,44 Mbyte
  • Una interfaccia parallela
  • Due interfacce seriali
  • Due porte per collegare i joystick
  • Un mouse
  • Un monitor a colori, 14 pollici, con risoluzione 1024x768 punti non interallacciata, sincronismo verticale a 72 Hz, dot-pitch 0,28 o minore.
  • Avere installato il sistema operativo Ms-Dos o Pc-Dos versione 5

Con questo tipo di computer potrete utilizzare qualsiasi tipo di programma e interfaccia di tipo standard che vi permetterà di mentenere sempre aggiornato il vostro sistema.

Un altro particolare a cui dovrete fare molta attenzione sono i manuali che vi verranno consegnati. In special modo dovrete verificare che:

  • Sia presente il manuale del DOS
  • Ci sia uno o più manuali che spieghino la posizione degli switch e dei connettori sulle schede e di tutte le altre periferiche (lettori di dischi ecc...)

Solo con questi manuali potrete in futuro modificare la configurazione del vostro computer qualora questo si rendesse necessario. Non lasciatevi convincere dal fatto che il computer "è già pronto per l'uso" e che tali manuali servono solo a "tecnici specializzati". Diffidate anche di chi vi chiede un "supplemento" di prezzo per consegnarvi tale manualistica, in particolare per quella del DOS.

Il possedere il manuale originale del DOS è l'unico modo per avere diritto agli aggiornamenti del sistema operativo a prezzi di favore: se non potete dimostrare di essere in possesso del manuale originale dovete acquistare di nuovo il sistema operativo ogni volta che viene aggiornato spendendo molto di più.

Ripetiamo ancora una volta che l'acquisto di un computer, come di qualsiasi altra cosa di costo rilevante, deve essere fatta con calma e oculatezza. Solo acquistando componenti di prima scelta e tecnicamente aggiornati potrete disporre di un computer veramente valido e che domani non sia già vecchio.

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