L'idea
Mi capita spesso di accompagnare mia moglie alla biblioteca di Forlimpopoli per cercare dei libri, una volta, mentre lei cercava le sue cose, mi misi a leggere un numero del periodico "le Scienze (Nuova pagina)".
Lettura sempre interessante per uno cresciuto con i Lego
che 20 anni fa sognava di regalarsi il Mindstorm (Nuova pagina), per poi ripiegare su un decisamente più economico Arduino (Nuova pagina).
Non mi scandalizzo se qualcuno mi collega delle pedaliere al flauto traverso.
E nemmeno mi faccio troppi scrupoli a smontare una fotografia per crearci tutt'altro (Nuova pagina).
E l'argomento era veramente stimolante: quanto grande può diventare una macchina che utilizzi la meccanica quantistica prima che le sue funzioni di stato collassino e diventi una deterministica macchina newtoniana? (Nuova pagina)
L'argomento si dibatte da tempo, sono state fatte varie ipotesi sul perchè del collasso ed ognuna di queste porta a risultati diversi.
Un profumino che si spande nell'aria ci fa capire che è ora di rientrare.
La biblioteca infatti è all'interno della casa di Pellegrino Artusi (Nuova pagina), autore del celebre volume "La scienza in cucina e l'arte di mangiar meglio (Nuova pagina)", ed ospita anche una nota accademia di cucina. E' un libro di ricette (la bibbia della cucina romagnola), ma un'ampia introduzione tratta anche dell'igiene e di tanti altri aspetti legati al cibo: anche questa è stata una interessante lettura.
Questi stessi argomenti li avrei ritrovati, approfonditi ed in chiave più attuale, qualche mese dopo al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (Nuova pagina).
E così tra imponenti macchinari
imbarcazioni che sembrano venute dallo spazio
ricordi di gioventù
arrivo alla sezione dove si parla delle particelle subatomiche.
Come diceva qualcuno "il naufragar m'è dolce in questo mare".
Già, il mare. Di li a pochi giorni sarebbe iniziato il Festival dell'Aquilone (Nuova pagina) sulla spiaggia di Pinarella.
Una grande festa di colori che porta tutti a guardare all'insù
ma anche a terra si trovano cose assai interessanti.
Ed a quanto pare non solo io trovo cose interessanti: il signore con la GoPro sul treppiede che cattura i passanti come il ragno con la tela, la ragazza accovacciata, la mammina con il telefono... tutti intenti a fare fotografie.
Inizio a pensare che la fotografia ha due aspetti che la legano al mondo quantistico.
L'immagine latente nella pellicola, che non mostra il suo vero volto fino a che non sviluppiamo il rullino. Qualcosa di molto simile al celebre "gatto di Schrödinger (Nuova pagina)".
Purtroppo il proliferare di display sulle macchine fotografiche ed altri strumenti di ripresa ha fatto perdere quella magia.
L'altro concetto invece è quello dell'indeterminazione: un osservatore di un sistema quantico non rimane mai estraneo, ma perturba, in maniera più o meno evidente, il sistema sotto osservazione. Un fotografo, nell'atto della ripresa, non è un semplice osservatore, ma crea una nuova immagine con lui protagonista.
Qui di esempi ne abbiamo a bizzeffe.
A chi fosse interessato a scoprire qualcosa di più sul "magico" mondo quantistico posso consigliare questa breve introduzione (Nuova pagina) del prof. Vittorio Lubicz.