Santarcangelo di Romagna - San Leo
La linea ferroviaria ebbe una storia complessa e travagliata. Essa doveva essere una alternativa alla linea costiera adriatica che, essendo stata progettata e costruita per motivi economici a ridosso del mare, era ritenuta troppo esposta alle eventuali flotte marine avverse e quindi militarmente insicura.
Continue discussioni per avere la ferrovia nel proprio territorio finirono per differire i lavori che iniziarono nel 1909, ma che procedevano a rilento.
Con l’avvento dell’aviazione questa linea perse la sua importanza strategica ed i relativi costi non erano più giusticati. Nel 1932 i lavori vennero definitivamente interrrotti e le opere già costruite vennero abbandonate senza essere mai utilizzate.
La tratta tra Verucchio e Pietracuta è stata riutilizzata nel 1948 per riattivare la ferrovia Rimini - Novafeltria distrutta dalla guerra.
E’ una stazione enorme per un piccolo paese, vi fermano pochi treni al giorno, ma quando è stata costruita doveva essere il capolinea di una ferrovia strategica, e come tale dimensionata.
Ai lati del grande fabbricato viaggiatori ci sono due ampi piazzali dedicati, al tempo, allo scalo merci ed al ricovero dei treni; oggi sono utilizzati come base per i cantieri di manutenzione.
Nei mesi scorsi sono state portate qui dall’ex deposito locomotive di Rimini tre arrugginite locomotive a vapore che poi dei camion avrebbero portato a Pesaro da un privato che le ha acquistate per monumentarle
A pochi metri dal piazzale c’è ancora il casello a guardia del passaggio a livello sulla strada che porta al mare.
Il terreno che si vede alle spalle è oggi occupato dal magazzino di Amazon.
Il casello è disabitato da tempo e la vegetazione lo sta circondando.
Gestiva un passaggio a livello su una stradina allora in aperta campagna, oggi è una abitazione di periferia.
Lungo la strada provinciale sulla riva sinistra del Marecchia si incontra quella che avrebbe dovuto essere la stazione di Poggio Berni;oggi è stata trasformata in abitazioni private.
Non molto lontano dalla stazione, in una stradina secondaria, un privato ha allestito nel giardino della sua villa questa sorta di stazione con una locomotiva non più funzionante.
Ai piedi della collina di Torriana si trova questo casello, disabitato.
Il comune tempo fa fece installare dei cartelli per evidenziare i manufatti ferroviari ancora esistenti, ma questi ultimi, privi di qualsiasi manutenzione, stanno scomparendo nella vegetazione.
In località Ponte Verucchio la ferrovia attraversava il fiume Marecchia per poi proseguire sulla sua riva destra.
Il ponte ferroviario è stato ricostruito come ponte stradale, al posto del vecchio oggi crollato; scendendo nel greto del fiume si può ancora vedere il resto di una arcata di un ponte romano.
Il casello, a guardia del ponte, ha ospitato un ristorante.
Appena attraversato il fiume la ferrovia entrava in una galleria della quale rimane solo il portale.
La collina è stata scavata per estrarne il materiale da costruzione.
All’uscita della galleria c’era un altro casello, oggi disabitato.
Lungo la strada incontriamo questo grande edificio che doveva essere la stazione di accesso alla Repubblica di San Marino.
Nel dopoguerra qui passava la ricostruita ferrovia Rimini-Novafeltria e, quando anche questa fu chiusa, se ne approffittò per raddrizzare la tortuosa strada.
La vecchia strada statale esiste ancora, ma non la usa quasi più nessuno e quindi gli abitanti della vecchia stazione possono godersi il giardino sul retro.
A guardia del ponte sul torrente San Marino c'era questo casello.
Nella ricostruzione postbellica della ferrovia Rimini-Novafeltria, che ha riutilizzato il sedime di questa linea, è diventato la stazione di Torello in quanto la vecchia è stata tagliata fuori dalla variante di tracciato.
Attualmente è disabitato, ma sembra che siano in corso lavori di ristrutturazione.
In una spianata a monte del paesino correvano parallele la subappennina e la linea che proveniva da Rimini; quest’ultima aveva la sua stazione (tutt’ora esistente anche se parecchio trasformata) proprio di fronte a questa.
Anche in questo caso oggi ospita delle abitazioni.
Il piccolo fabbricato dei bagni è stato recentemente recuperato ed oggi appare molto più dignitoso.
Lasciata Pietracuta la ferrovia superava il torrente Mazzocco ed iniziava a risalirne la riva sinistra.
Questo casello stava a guardia della galleria che inizia alla sua sinistra.
Per facilitare la salita era stata costruita questa galleria, un movimento franoso fece crollare l’altra estremità e questo diede motivo di interrompere definitivamente la costruzione della linea.
Nel tempo la parte superstite della galleria è stata utilizzata per la coltivazione dei funghi e oggi viene ancora usata come magazzino.
L’ultima stazione presente su questo tratto di linea, oggi abitazione privata.
Tutte le stazioni avevano anche un magazzino merci: sono rimasti solo questo e quello di Dogana di Verucchio, utilizzato dall’Anas per la manutenzione della strada.